FABRIZIO COTOGNO disegni a matita
Xi Jinping caricatura
esposta alla Biennale dell'Umorismo
Xi Jinping, caricatura ,
Fabrizio Cotogno, Matita su carta, 24x33, 2019
La città di Tolentino ha organizzato la 30° edizione della Biennale Internazionale dell'Umorismo nell'Arte, una delle poche manifestazioni a livello mondiale che, dal 1961, si rivolge alla promozione e alla divulgazione della Caricatura e dell'Arte Umoristica. Biumor, la Biennale dell'Umorismo, è allestita negli spazi del Miumor, il Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte ubicato a Palazzo Sangallo, nella centrale piazza della Libertà a Tolentino.
Solo l'umorismo sa giocare con i vari aspetti del mondo contemporaneo. La caricatura non deve solamente raffigurare volti "deformati" per sbeffeggiare o satirizzare il soggetto; deve, possibilmente, mettere in risalto anche il carattere, la personalità, le emozioni della persona ritratta.
La Giuria del Concorso della Biennale ha preso visione delle 620 opere inviate da 239 artisti provenienti da 46 nazioni.
La Biennale dell’Umorismo nell’arte si conferma, dopo ben trenta edizioni, come un grande evento internazionale, capace di rappresentare la cultura della creatività artistica utilizzando gli strumenti della satira e del sorriso.
La caricatura di Xi Jinping è realizzata con matite di varie gradazioni e largo uso dello sfumino. Nella caricatura è rappresentato l’obiettivo di Xi Jinping di far diventare la Cina prima potenza del pianeta, in maniera di avere uno spazio definito più grande al di fuori dei propri confini sul quale esercitare la sua sovranità.
Infatti, come sostiene lo stesso Xi Jinping: «C'è stato un tempo in cui anche la Cina nutriva dubbi sulla globalizzazione economica e non era sicura se dovesse aderire all'Organizzazione mondiale del commercio. Ma siamo giunti alla conclusione che l'integrazione nell'economia globale è una tendenza storica. Per far crescere la sua economia, la Cina deve avere il coraggio di nuotare nel vasto oceano del mercato globale. Se uno ha sempre paura di sostenere la tempesta e di esplorare il nuovo mondo, prima o poi si annegherà nell'oceano».
Come diceva Napoleone Bonaparte: "Lasciate dormire la Cina, perché al suo risveglio il mondo tremerà".
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