La figura dell'uomo politico, storico, giornalista, primo ministro, pittore e premio Nobel per la Letteratura nel 1953, nato lunedì 30 novembre 1874 a Woodstock, Oxfordshire e morto domenica 24 gennaio 1965 a Hyde Park Gate, Londra, in una divertente caricatura.
Winston Churchill, fase intermedia della caricatura a matita con particolare
Winston Churchill, leader del partito conservatore e primo ministro britannico, comprende sin dall'inizio la minaccia rappresentata da Hitler: durante la seconda guerra mondiale, con i suoi discorsi coinvolgenti che animano il morale britannico, guida il Regno Unito contro l'aggressione tedesca, in situazioni a volte estremamente difficili (come i bombardamenti) conducendolo alla vittoria. Per questo motivo è ancora oggi, a 50 anni dalla sua morte, adorato in patria.
È sufficiente citare alcune frasi per comprendere il raffinato e pungente sense of humour che contraddistingue questo personaggio.
«Ciò che occorre al politico è la capacità di prevedere cosa accadrà domani, la settimana prossima, il mese prossimo e l'anno prossimo. E l'abilità di spiegare a posteriori perché non è accaduto nulla di tutto ciò».
Bessy Braddock, membro del Parlamento, ammonisce severamente Churchill, che da bravo inglese non disprezza un buon bicchiere di brandy: «Winston, sei ubriaco!». E lui prontamente risponde: «Vero, Bessy, ma tu sei brutta. E domattina io sarò sobrio, ma tu sarai sempre brutta».
Oppure la scaramuccia con l'implacabile avversaria Nancy Astor, prima donna a ricoprire la carica di deputato in Gran Bretagna, che lo apostrofa con la frase: «Winston, se fossi mio marito, ti metterei il veleno nel caffè». E Churchill, con un impareggiabile senso dell’umorismo, risponde: «Nancy, se tu fossi mia moglie, lo berrei». Misogino e graffiante, il buon Winston.
Uno scambio di cortesie attraverso telegrammi tra lo statista e il famoso commediografo George Bernard Shaw, che invitando Churchill alla prima di Pigmalione, scrive: «Riservati due posti per Lei alla prima. Venga e porti un amico – se ne ha». La pronta risposta, fulminante: «Impossibile venire alla prima. Attendo la seconda. Se ci sarà». Poche parole, una battuta e la freddura è servita.
Winston Churchill, caricatura a matita (clicca sull'immagine per vedere l'ingrandimento)
Con impareggiabile autoironia scherza anche sulla sua abilità artistica: «quando andrò in Paradiso, passerò una gran parte del mio primo milione di anni di eternità dipingendo. Per allora avrò acquisito le basi della materia». Scherza anche sulla morte: «Sono pronto a incontrare il Creatore. Se poi il Creatore sia pronto per l'ardua prova di incontrare me, questa è un'altra questione».
Ritengo che per il “burbero” Churchill il segreto per cercare di godere compiutamente la vita sia stato l'umorismo, il sapersi prendere in giro, perché le cose che contano sono indubbiamente poche.